“I segreti di Abercrombie Manor” di Rita Mariconda e Anita Sessa

Buongiorno Amanti del Sotterraneo, si ritorna con le segnalazioni della Word Edizioni. Questa volta sono qui a presentarvi un Historical Romance scritto a quattro mani da Rita Mariconda e Anita Sessa: I” segreti di Abercrombie Manor”.

Titolo: I segreti di Abercrombie Manor
Autrici: Rita Mariconda – Anita Sessa
Editore: Words Edizioni
Genere: Historical Romancae (epoca Vittoriana)
Formato: ebook Amazon (3,99€), cartaceo (15,90€)
Release Date: 22.06.2023

Trama

Virescit Vulnere Virtus.
La virtù fiorisce dalla ferita.

Stirling, 1839
Rimasto vedovo, lord Leonard Fitzgerald, Conte di Abercrombie, si ritrova a dover badare alla figlia Violet e a respingere i tentativi della madre di trovargli una nuova moglie, così da mettere a tacere il ton.
Poco incline a seguire i dettami dell’etichetta e per fare un dispetto alla genitrice, Leonard assume la giovane miss Pillow per seguire l’educazione della bambina. È chiaro che la ragazza, piombata nella sua vita all’improvviso, nasconda un segreto: poco disposta all’obbedienza, rifugge dalle sue domande e, proprio per questo, averla intorno inizia a essere un piacevole diversivo per il conte.
A sconvolgere i delicati equilibri saranno tuttavia l’indagine per la morte della Contessa di Abercrombie, del quale è sospettato proprio Leonard, e un segreto, antico quanto una profezia, che rischia di far crollare l’intera vita del Conte. In un gioco di ruoli, proprio come su un’enorme scacchiera, a farla da padrone saranno i misteri, svelati e da svelare, capaci di salvare o demolire ogni cosa.

Biografie Autrici

Rita Mariconda nasce a Torino nel ’60 e dopo vent’anni di vita ligia alle regole cambia tutto e diventa un’emigrante al contrario trasferendosi al sud. Lettrice seriale di qualunque genere predilige gli storici e in particolare i vittoriani, innamorata dei polizieschi giudiziari si diletta anche in quel genere.

Anita Sessa ha 32 anni ed è di origini campane. Di professione giornalista, da qualche anno scrive per passione. Da novembre 2019 è l’editore responsabile della casa editrice Words Edizioni.

Estratti de I segreti di Abercrombie Manor

Il Conte la squadrò da capo a piedi, poi si girò intorno valutando che il capanno fosse in buone condizioni. Anni prima lo avevano riempito col mobilio che la madre si era ostinata a voler cambiare ad Abercrombie.
Pinkett, il giardiniere, ora poteva riposare le stanche membra su una poltrona che per anni era appartenuta alla famiglia Fitzgerald e che ora, nella migliore delle ipotesi, accoglieva abiti sporchi di polvere e donzelle colte di sorpresa dalla pioggia.
Il tossicchiare della piccola Violet lo riportò alla realtà. La superò, abbandonando il lucchetto sul tavolo, e si avvicinò alla figlia. «Erbe, avete detto. Siete una specie di guaritrice, allora?»
«No.»
«E cosa siete?» indagò.
Una pausa. Ancora. Cosa nascondeva quella ragazza?
Lanciò un’occhiata alla sacca, un po’ troppo grossa per un’uscita alla ricerca di piante per intrugli.
«Sono un’istitutrice.»
«Un’istitutrice che girovaga nei boschi. Interessante, miss Priscilla Pillow.»
«Perché vostra figlia è scappata di casa?»
Perché sono un bastardo figlio di puttana e le sto facendo espiare le colpe di sua madre.

Arazzi, tendaggi finemente curati, la miriade di quadri che adornava le pareti. Aileen si guardò attorno con discrezione, ammirando ogni dettaglio. Tutto intorno a lei sembrava parlare di segreti celati da quelle pietre millenarie. Morag le aveva narrato storie per giorni interi, di vicende che avevano avuto luogo in quelle stanze, tra quei corridoi.
La sensazione che la pervadeva, in quel momento, era l’appartenenza: sentiva che, per assurdo, Abercrombie Manor fosse anche sua, come se le sue carni fossero state condotte in quel luogo dal destino e ora pulsassero vive, riconoscendosi in quelle mura.

«Vi siete decisa, infine.»
La giovane sorrise piano. La maschera le contornava il viso in modo da lasciare scoperte solo le labbra, rosee e carnose.
«Non vi ho ancora ringraziato per gli abiti, milord. Sono meravigliosi e non li meritavo. Soprattutto questo.»
Leonard sbuffò. «No, non li meritavate. Ma ho pensato che vi servissero costumi nuovi per la vostra messinscena, miss Pillow.»
«E voi, quando abbandonerete la vostra?»
Lui sollevò il bicchiere e la fissò da sopra l’orlo. «A cosa vi riferite?» Lei inspirò e il seno stretto nel corsetto si sollevò, attirando inevitabilmente la sua attenzione. «Siete un pericolo con quest’abito addosso.»
«Non lo avevate messo in conto, vedo.»
Leonard le fece un sorriso sinistro. «Voi, miss, vi siete messa in conto da sola nella mia vita.»
«Allora è decisamente un bene che vi resti per un tempo molto limitato.»
Il Conte rispose un sorrisetto appena accennato, perdendosi poi in quegli occhi verdi come smeraldi che brillavano intensi alla luce delle fiammelle.