“Come quando ti ho aspettato” di Beatrice P

Buongiorno Amanti del Sotterraneo, tornano le segnalazioni targate Words Edizioni. Questa volta andiamo alla scoperta dell’ultimo libro di Beatrice P. : “Come quando ti ho aspettato” . Uno romanzo di genere young adult, spin-off di “Come quando piove”.

Titolo: Come quando ti ho aspettato
Autrice: Beatrice P.
Editore: Words Edizioni
Genere: Young Adult
Formato: ebook Amazon (3,99 in offerta lancio a 2,69)
Release date: 21.02.2023

Disponibile su Amazon e con Kindle Unlimited

Trama

«Stammi lontana, ragazzina.
Stammi lontana e non smettere mai di avere questa paura di me.»

Sono passati cinque anni da quando Cassandra è volata a Londra, in fuga da una relazione malsana che la stava logorando sin dall’adolescenza. Ora, rientrata in Italia per il matrimonio dell’amica Lali, di quella ragazzina non c’è più traccia: Cassandra è adulta, ed è madre. E, per un crudele gioco del destino, si ritrova faccia a faccia con Mattia Sensini, la persona che le ha letteralmente stravolto l’esistenza e che ora, nonostante gli anni di lontananza, minaccia di farlo di nuovo. È una nuova versione, quella di Mattia, a cui Cassandra non è abituata: il pugile tormentato e fuori controllo è ora un distinto sconosciuto che indossa camicie inamidate. Eppure, sotto le ceneri di quella relazione finita in maniera brusca, arde ancora la fiamma del desiderio: vivo, pulsante e talmente prepotente da attanagliarle lo stomaco e mettere a repentaglio tutto ciò che è faticosamente riuscita a costruire lontano da lui.

Come quando ti ho aspettato” è lo spin off di “Come quando fuori piove”. Beatrice P. ci ripropone la coralità degli amatissimi personaggi del primo romanzo – Lali e Francesco, Nina e Ciubbe, Cassandra e Mattia – andando a completare quel puzzle di eventi iniziato col primo romanzo, che le è valso l’ambito Premio Watty.

Biogafia

Beatrice inizia a scrivere per disperazione, durante un inverno trascorso in un paesino di montagna
dove l’unico passatempo era quello di evitare il congelamento. Alla fine di quell’anno di supplenza,
Beatrice aveva imparato a mungere le mucche e a scrivere romanzi rosa. Usa uno pseudonimo perché
teme il giudizio dei suoi alunni, che non immaginano quanto spesso la loro professoressa di italiano usi
parolacce fuori dall’aula, e dei suoi amici, che non immaginano di vivere delle vite che qualcuno ha
pensato bene di romanzare.

“Come quando fuori piove” è il suo romanzo d’esordio.

“Come quando ti ho aspettato” è il suo spin off.

Estratti de “Come quando ti ho aspettato”

«Stammi lontana, ragazzina» dice, con un tono di voce a malapena percepibile mentre, con un
polpastrello, mi asciuga la lacrima risalendo fino all’occhio. «Stammi lontana e non smettere mai di
avere questa paura di me.»
Fa forza con entrambe le mani per ritornare normalmente eretto. Senza più guardarmi, si volta verso
le scale. E tra i suoi passi e la melodia dei Red Hot, non sono sicura di sentirlo aggiungere come io ne ho di
te.

Separatore penna

È stata un’idea di mia madre, quella di chiamare qualcuno per aiutarmi a recuperare la non-
sufficienza di latino. La scelta è ricaduta un po’ a casaccio su Laura, il cui bigliettino di annuncio di
Lezioni private ha attirato la mia attenzione solo perché evidentemente scritto in fretta e furia su un
foglietto microscopico che recitava testualmente: Aiuto solo quelli di prima superiore perché dal secondo anno inpoi ho qualche lacuna anch’io.

Separatore penna

Quando, ancora tramortita, col battito accelerato e forse le guance arrossate, sposto gli occhi sul
mio libro di latino, vedo finalmente ciò che ha scritto. È una calligrafia piccola e ordinata, in minuscolo,
leggermente inclinata verso destra, segno indelebile del fatto che quegli occhi, quella voce, non sono
stati una visione dettata dalla calura estiva.
Ho davvero visto quel corpo, l’ho davvero sentito ingombrante sul mio.
E davanti a me, semplice e chiara, la traduzione della frase in latino a cui stavo cercando di dare un
senso: La ferita d’amore la sana chi l’ha provocata.

Separatore penna

Ancora una volta.
Un’ultima volta.
Ho bisogno di vedermi nuda e senza difese attraverso i suoi occhi, verdi come il fondo di una
bottiglia.