“In Nome dell’Amore” di Carmen Weiz – Recensione

Buonasera #amantidelsotterraneo oggi recensione de “In nome dell’Amore” secondo volume della serie Swiss Angels di Carmen Weiz. Il primo volume di questa serie è “La mia anima da custodire” di cui esiste già la recensione e che trovare qui. Ringrazio molto l’autrice per l’invio dell’ libro in formato digitale.

Serie: Swiss Angels #2
Titolo: In Nome dell’Amore
Autrice: Carmen Weiz
Genere: Contemprary Romance
Case Editrice: Quest Edizioni
FormatoEbook (2.69€) – Cartaceo (12.90€)
Pagine: 407
Data Uscita: 23 Gennaio 2022

Trama

Per ogni epilogo esiste sempre un nuovo inizio…

All’età di vent’anni, Liselotte Loosli ha già imparato molto dalla vita. Sa cosa significa avere delle persone che dipendono da lei e dover contare i centesimi anche per andare a fare la spesa. Sa cosa vuol dire fare due lavori e non poter più inseguire i propri sogni. Sa che le persone amate ti possono lasciare, ma soprattutto sa cosa significa sentirsi sola, persa nel vento della vita.

Nathan Engel è il “Re Mida” della più grande banca di investimenti della Svizzera. Anche lui, però, ha un passato difficile, una voragine buia e tetra che non è ancora riuscito a lasciarsi alle spalle. Qualcosa cambierà quando i loro sguardi si scontreranno, perché Liselotte ha tanto da insegnargli sull’arte dell’amare. Si può imparare di nuovo a fidarsi delle proprie emozioni e tornare a vivere attraverso gli occhi di qualcun altro?

Lui colleziona sogni e vittorie.

Lei raccoglie solo perdite e sconfitte.

Dalle foreste di pini in Svizzera alle spiagge desertiche e soleggiate nel sud del Brasile, Carmen Weiz torna in libreria con il secondo libro della serie Swiss Angels, un toccante Contemporary Romance, una storia di crescita personale, di felicità proveniente da una vera amicizia e della scoperta di un grande amore.

Recensione ” In Nome dell’Amore”

Liselotte Loosli ha sempre avuto una vita dura, nulla le è mai stato regalato anzi, per evitare di gravare sulla madre si è fatta carico di tante cose: tanti lavori in contemporanea, abbandonare gli studi a cui tanto teneva per riuscire ad arrivare a fine mese, e altre cose che non avrebbe mai pensato di fare. Ma dopo tanta pioggia il sereno deve pur arrivare.
Nathan Engel è uno stacanovista nato, soprannominato dai sui capi e colleghi “Re Mida” , come il re che aveva il potere di trasformare tutto in oro lui portava parecchi clienti alla banca in cui lavorava. Ma il suo cuore decide che è ora di stoppare questa scalata senza fine tra lavoro e zero vita sociale.

Una pausa, un viaggio scelto dal destino, porterà lui e Liselotte a scoprire non solo il Brasile, ma a riscoprire se stessi e a conoscere l’altro. Un cammino iniziato in un amicizia metterà in discussione diversi fattori, ma soprattutto porterà i due protagonisti a interrogarsi su cosa è possibile fare in nome dell’amore?

Carmen ci stupisce nuovamente, tirandoci a piena potenza in questo secondo volume. Adoro il modo di suo “giocare” e spalmare lo svolgimento del libro su diversi piani temporali. Mi è piaciuto anche ritrovare “facce conosciute”, ma si può tranquillamente leggere il secondo volume senza aver letto il primo, vengono date delle spegazioni generiche che permettono al lettore di essere al corrente di tutto (ovviamente io consiglio la lettura anche del primo volume nda).
L’autrice, attraverso la sua penna, riesce a rendere i suoi personaggi umani e tangibili, ma soprattuto veri, sia nei pensieri che nelle azioni. Attraverso il POV alternato si riesce a entrare nella carne di entrambi i protagonisti e capire le ragioni di molti loro atteggiamenti (non a sostenerli, solo comprenderli nda)

Sono due le cose che ho amato davvero in questo libro: La prima è la descrizione dei luoghi e del cibo del Brasile. Sembrava davvero di essere lì circondata dalla natura o dal rumore del mare; l’acquolina che ti saliva dalle descrizioni dei cibi e dei dolci è fenomenale. La seconda, invece, è la concezione che traspare dell’Amore tra le righe del romanzo; un amore che non coinvolge solo la mente e il corpo ma anche l’Anima. Un’essenza che è sia tangibile che non, che ti permette di sentirti unito ad un’altra persona su diversi piani.

Personaggi

Liselotte Loosli, Lolli o Lilo è il personaggio che ho amato e apprezzato davvero di più. Ha una forza interiore invidiabile. La sua semplicità e la spontaneità sono le caratteristiche che più apprezzo. I suoi balletti di gioia quando assaggia un nuovo piatto di suo gusto, o il dare nomi particolari a oggetti o animali che la circondano, un esempio è “Big Mac” la sua macchina. Ha tanti scheletri nell’armadio, ma questo non la rende meno gioiosa, anzi è apprezzabile il suo affrontare le avversità con un sorriso stampato in visto.

Nathan Engel è un personaggio già presente nel primo volume “La mia anima da custodire” . Ho apprezzato molto poterlo approfondire e vedere dal suo punto di vista ciò che è successo tra lui e un’altro personaggio. Il ragazzo è, forse, l’anima più tormentata tra i due protagonisti. Tante ferite più o meno fresche che lo spaccano in diversi pezzi. C’è da chiedersi se Lolli sarà in grado di rimettere apposto i cocci di lui, facendo esaltare le venature dorare tra pezzi riuniti , come nel Kintsugi, o se rimarrà ferita da questi frammenti aguzzi.

Consederazioni finali

In conclusione consiglio questo libro a chi ha fame di culture diverse e modi di vivere diversi dai propri. Una lettura che ti coinvolga così tanto da farti credere di essere sotto il caldo sole Brasiliano o a caccia di granchietti al chiarore della luna. Due protagonisti veri che ti permettono di entrare nella loro pelle e vivere il loro vissuto: tristezza, gioia, stupore, tante risate ma soprattutto amore.

Voto

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